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SKYPE DINNERS


Dopo il mio ultimo blog post la “Viaggiatrice in Poltrona” la pigrizia ha avuto il sopravvento fungendo da stimolo creativo. Vi ricordate il libro di Domenico De Masi “Ozio creativo”? E’ proprio nei momenti di assoluta pigrizia che mi vengono le idee migliori, e mi sembra anche abbastanza normale. Quando  dovrebbero venire le idee migliori se non quando si poltrisce? Certo non quando si fanno i lavori forzati. Vi immaginate Dante che decide di scrivere la “Divina Commedia” dopo avere spaccato pietre per dodici ore? Dubito che avrebbe avuto lo stesso successo. L’idea di scrivere la più divina di tutte le commedie gli venne tra un bighellonaggio e l’altro lungo le strade di Firenze o mentre sbirciava Beatrice che attraversava Piazza dei Donati.
La mia idea si chiama Skype dinners. Mi è venuta mentre pensavo ad un amico pittore a cui vorrei leggere un pezzo, che ho appena scritto, sulla mia città d’origine. Salvo, si chiama così il mio amico,  organizza cene a cui ogni tanto mi piacerebbe partecipare, ma abito a Londra e lui in Sicilia, quindi è fuori discussione. Poi, così, all’improvviso mi è balenata un’idea. E se apparecchiassero anche per me, ma invece di arrivare in persona arrivasse la mia immagine sullo schermo?
Vedo già la scena. Una tavola imbandita, una stanza bianca e fredda dai tetti alti, dei quadri appesi alle pareti, una tovaglia da tavola bianca e quattro invitati: Salvo, Mimmo, Innocenzo e Luigi, e al quinto posto invece di piatti, sottopiatti, bicchieri e posate un laptop aperto. Ed eccomi qua. Alzo il bicchiere e brindo. ‘Vino rosso o bianco? Cosa avete cucinato?’ chiedo. Salvo mi mostra il menù a base di pesce. Anche io ho la mia cena pronta sul tavolo ma è diversa dalla loro, gliela mostro. ‘Volete assaggiare?’ dico, tanto per fare una battuta cretina. E così la cena ha inizio. Cominciano le chiacchiere, i discorsi politici, i pettegolezzi, che noi chiamiamo ancora così invece che gossips. ‘Che freddo!’ dicono loro che hanno una stufa a gas antidiluviana. ‘Che caldo!’ dico io che ho messo i riscaldamenti al massimo e ho già fatto fuori due bicchieri.
Dopo esserci riscaldati un po’ leggo il brano che ho scritto, con diverse interruzioni, un paio di ripeti, e alcuni non ho capito. Mi dicono cosa ne pensano. Chiacchieriamo un po’ e ci facciamo quattro risate. La serata volge al termine. Gli amici vanno via lasciando Salvo solo in casa a mettere in ordine e a fare i piatti. Parliamo di come sia andata la serata, mentre nel frattempo, anche io lavo i piatti e metto in ordine.
Ci scambiamo gli ultimi saluti. ‘Grazie. Che bella serata. Mi sono proprio divertita’. Non devo neanche mettermi il cappotto, basta solo che chiuda il collegamento e sono già a casa. Alla prossima cena-skype. Questa è stata davvero un successone.

Brano tratto dalla Rubrica "Il Mondo dei Pigri" 



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