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Showing posts from March, 2018

L'Etna, la non-montagna

La montagna, quella vera, l’associo sempre con una foto di mia madre con gli sci ai piedi, un sorriso da diva, e la giacca a vento (forse) rossa, mentre posa accanto a suo fratello Gianni, con gli occhiali da sole. In contrasto, la mia montagna, quella che ho sempre conosciuto e apprezzato sin da bambina, erano i pendii estivi delle Alpi con l’erba e le stelle alpine; i prati e le mucche pezzate. A noi non era permesso andare a sciare sull’Etna: stranamente, mio padre ci ha sempre tenuto lontane da qualsiasi ‘sicilizzazione’. Per me l’Etna era qualcosa che potevo ammirare a distanza dalla finestra di casa nelle giornate limpide, ma non mi era permesso metterci piede. Diciamo che era una visione, un effetto speciale messo lì per i turisti, e per abbellire il paesaggio. Non mi sono mai chiesta perché dovevamo andare cosi lontani per arrivare in montagna, visto che ce n’era una a circa due ore di macchina: la risposta è che, come ho già detto, non lo consideravo un luogo real