[Della serie: Una siciliana a Londra]
In una fredda giornata di Febbraio mi sono avventurata dal
Nord di Londra sino a Green Park per vedere due mostre (entrambe free). Della
prima non dirò nulla, è molto meglio calare il sipario sui tentativi di un’artista
che cercava di esprimere disagi
femministi che non comprendo (cioè, comprendo bene i disagi femministi
ma non comprendo l’arte che li rappresentava).
Dopo avere fatto questa premessa inutile, l’ammetto, passerò
alla prossima mostra che mi ha portata da Green Park ad una galleria a Seville
Road passando davanti al Ritz e alla Royal Academy in una fredda giornata di
Febbraio (come ho già detto) ma con un sole insolito che illuminava
allegramente strade, botteghe, e orde di turisti a centinaia.
Com’è bella Londra quando c’è il sole! Purtroppo non
succede spesso, e quando succede bisogna approfittarne subito e guardare tutto
sotto una nuova luce, e sotto un nuovo splendore.
Camminando lungo Seville Road mi si rallegrava il cuore a
guardare i negozi di sarti per uomo più famosi del mondo, (se non ci siete mai
stati, andateci, ne vale la pena), sono negozi d’altri tempi che vi
riporteranno indietro senza bisogno della time machine. C’è anche un ottimo ristorante
italiano, Sartoria (in tema con il resto della strada).
La ceramica mi piace, e quando posso mi diletto a fare
sculture, ma non ho mai fatto vasellame. Inoltre vengo dal paese della
ceramica, quindi ogni cosa che riguarda questo materiale mi interessa.
Di questo artista non sapevo nulla tranne il nome (Ken
Price), la nazionalità (statunitense), il periodo (dagli anni 60 al nuovo
millennio), e che era stato un artista d’avanguardia.
Ken Price è rinomato soprattutto per le sue sculture e
per come sia riuscito ad amalgamare colore e forma; all’inizio della sua
carriera ha sperimentato con piatti e tazzine, e sono proprio quest’ultime che
mi hanno colpito di più.
Le tazzine di Price hanno tutto un mondo dentro in cui verrebbe voglia di tuffarsi subito. I temi che danno scena a questi squisiti piccoli teatrini sono di due tipi differenti e del tutto opposti. Da un lato vediamo piatti con scene marittime di spiagge tropicali;
dall’altro paesaggi
di metropoli moderne divorate dall’inquinamento.
Anche i quadri sono bellissimi e mostrano le stesse metropoli dall’esterno all’interno.
E per finire i lavori umoristici pieni di scheletri e di
idee strane, come la tazza col naso (sotto a sinistra), o la tazza con il braccio (la prima a sinistra)
Per chi si interessa di ceramica questa è sicuramente una mostra da non perdere.
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